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E9 Rocklands Tour 2013
(17/12/2013)

E9 Rocklands Tour 2013

Il racconto di Mauro Calibani:

E’ passato più di un decennio da quando in Italia eravamo tra i primi a scalare sui sassi a cavallo della fine degli anni 90 e del nuovo millennio.
InfoBoulder fu uno dei principali portali per gli scalasassi della new “bouldering generation” ed ancora oggi cavalca la scena, nonostante da allora tante cose siano cambiate, ed il bouldering sia diventato una “normale pratica” apprezzata da molti.
Lo sviluppo del sassismo è avvenuto, grazie ai “promoters” di allora (che si potevano contare sulla punta delle dita…), ma soprattutto è stata necessaria la risonanza creatasi nei posti “cult”, che ha permesso ai curiosi scalatori d’innamorarsi della raffinata arte di riuscire sulle brevi sequenze dei massi.
Così Fontainebleau (in primis!!...), Hampi, Hueco Tanks, Meschia, Cresciano, Albarracin, sono diventate le tappe imperdibili dei boulderisti del nuovo millennio.
Tra queste, Rocklands ha assunto un ruolo importante. Perché? Perché a Rocklands quando da noi si boccheggia nelle torride estati, al contrario, giù dall’altra parte del mondo, invece ci fa freddo e soprattutto “s’accolla” (…la roccia, offre buona aderenza)!

Nonostante il bouldering per me, oggi, sia diventato per me solo una bella fetta “della torta della mia passione verticale”, questa estate stimolato da Daniela Feroleto, Simone Raina, Tommaso Viganò e Giovanna Pozzoli, sono stato finalmente a Rocklands.
Così, con il gruppetto di fidati amici, siamo sbarcati in questa Mecca per sassisti che cercano il freddo pure d’estate.
Una volta dentro “Mamma Africa”, ho iniziato ad assaporare e perdermi negli spazi policromici della sua roccia immersa in una natura decisamente “diversa”.

In circa 15 giornate di scalata, trascorsi a ridere, cazzeggiare, camminare, tamponarsi il sangue dei polpastrelli roventi, 4 sono state le giornate per me più emozionanti, proprio quelle in cui ho dato vita a tre linee non indifferenti:

(questa parte di testo sarà meglio comprensibile dopo aver guardato il video…)

"Benji Carwash", che quando l'ho salito sotto al tetto sbandierante si accendevano le telecamere, e quando uscivo in cima il cielo mi diventava tutto rosso, ed era bellissimo stare in mezzo al rosso.
Poi c'era "Domenico Modugno", che invece questa era una via con la corda e coi friend, ma che se cascavi dalla cima mi sa che ti facevi male, perché prima sbattevi sui sassi e poi continuavi a volare dal terrazzo di sotto... Ma com'era belloooh...tutto colorato, pieno di scritte colorate nel cielo e pure i vestiti miei erano coloratissimi, sembrava come quando apri una scatola dei pennarelli...
In fine c'era "Sergio Leone", un super passaggione che andava un po' di traverso che per quanto era alto su in cima rispetto a giù sotto ci faceva più freddo, e dietro a me quando
l'ho fatto e' comparsa una scritta gigante come nei suoi film.
Un grazie speciale va proprio a Simone che con la sua forza, certe volte, mi dava anche
delle spintarelle che mi riusciva a far fare pure i passaggi che non riuscivo fare...

Ma di Rocklands però, devo dirvi di stare attenti agli elefanti…
Certe volte, a forza di vedervi salire sui sassi, allora pure a loro gli viene voglia di provare
le ribaltate…
 
Mauro Calibani

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