Val Daone, alla ricerca del Santo Graal.

Marco Savio
Foto © Roberto Armando

Come al solito la voglia di fare blocchi si fa sentire dopo periodi passati a legarsi con una corda che, francamente nel mio caso, mi sta portando in poche parti, lasciandomi sempre perplesso sul come sto; è colpa del caldo, la colpa è di quelli che non puliscono le prese, sono stanco, non ci arrivo e altre decine di scuse-cazzate a seguire.
Problema: dove si va??? Svizzera, Spagna, Sud Africa, England... si ok e gli Euri chi me li da??

Mi trovo a fare bei boulder su sassi di fiume, si bel calcare, ma sempre lui è… vorrei il granito, ma non ho soldi o tempo per raggiungerlo...
Mi parlano ancora di posti e così, assetato di granito corri... che pacchi.
Daone, mi dicono enorme, potenziale enorme, ma io c'ero già stato nel 1999, si qualche balocco bello ma nulla di così esaltante. La voglia cresce e per l’ennesima volta mi rimetto in viaggio, io pellegrino della roccia alla ricerca del Santo Graal del blocco.

Con poco entusiasmo m'immetto per l’ennesima volta in quella valle e, seguendo indicazioni un po' sommarie penando non poco... MERAVIGLIA. Decine, centinaia di blocchi tempestano la valle, un po' nascosti dal bosco, un po' in là e non ci si faceva caso..
Cresce la febbre, Andrea Tommasi e l'amico Bruno si sono dati un gran da fare sul bosco, hanno scoperchiato e raschiato centinaia di metri quadrati di granito, con grana eccezionale, in un ambiente splendido. Io, in preda al solito virus che mi colpì più di vent'anni fa, come ragazzino d'allora, schizzo più volte in settimana in Daone, spazzolo, provo, mi rompo e mi riparo, porto su, di volta in volta, sempre più amici, in primis il piccolo grande Walter Forrer, e li costringo, come tributo o balzello, a pulire almeno un blocco, prima di farli scalare, come si dice di necessità virtù...

Sicuramente sono una persona che s’innamora facilmente, ma sono uno che di posti ne ha visti veramente parecchi in giro per l’Italia e il mondo e questo, senza ombra di dubbio, se ben veicolato, potrebbe venire il più interessante d'Italia al pari se non superiore a una super gettonata Cresciano. C’è l’ombra del bosco e i blocchi al sole con tutte le esposizioni. Ci sono blocchi bassi e giganti di 15 mt, con high ball già segnati e fatti (che paura). Ci sono settori con progetti veramente eccezionali, blocchi pieni di prese che basta averne (ma tanta, ma proprio tanta) per salirli.

Non sono il solo che ha pulito e salito questi stupendi sassi, in primis gli amici sopra citati, i Bresciani, mitico gruppo quasi mitologico che non sono mai riuscito ad incrociare ma ho visto lavori eccelsi fatti da loro e i ragazzi del Vertical, anche loro sempre in cerca di qualcosa da spezzare che non siano solo le loro dita...
Una menzione particolare va ad Alessandro Gandolfo, il quale, oltre a pulire un gran quantitativo di blocchi, ha liberato quelli più difficili, fino all' 8b.

Parlando con Placido, gestore del mitico bar, mi paventa desideri di fare un mega raduno, di un Sindaco molto interessato, di possibilità anche economiche ma, alla fine, come sempre, è solo il piacere personale che fa lavorare tutti noi, l'amore per quest'elemento che ci accomuna, questa voglia d'aria e di restare assieme e di giocare come bambini che sono il motore vero di tutte le possibilità future.

Con passione...

Marco Savio
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