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Gottardo: foto e video e racconto
(22/07/2009)

Due foto ed un video di Gianluca Bosetti al Gottardo.

Ed un suo racconto:

Il passo del Gottardo è un posto eccezionale, non ti sembra possibile di scappare all'afa e al caldo in meno di 2 ore per scalare con berretto e maglia a maniche lunghe!
La roccia è spettacolare, di grana molto grossa, ricamata da muschio verde molto particolare dal momento che non compromette l'aderenza ed i massi sono praticamente già puliti e pronti ad essere scalati.

La spazzola di ferro è inutile, continuo a trovare gente che la usa su passaggi già puliti: la grana della roccia è fondamentale, molti passaggi di aderenza dipendono proprio dalla rugosità del granito e dalle pagnottelle affilate da arcuare, se uno non tiene le prese farebbe meglio a cambiare blocco oppure sport anziche rovinarlo.. Anche perché già alcuni passaggi hanno prese grandi il doppio: le spazzole di ferro al Gottardo servono solo per pulire in casi disperati eppure continuo a beccare ogni domenica qualcuno che usa le spazzole di ferro invece dello spazzolino perché tanto la roccia è ruvida.. Usatelo in palestra, ma non su passaggi puliti e liberati: anche se nessuno li scala da un anno non è una scusa.

Il potenziale qui è elevatissimo, soprattutto altissime placche tecniche, sto pulendo alcuni nuovi blocchi e potrebbero nascere interi settori!! E forse anche qualche bella via boulderosa..
Nel frattempo sono riuscito a risolvere i blocchi più famosi, l'anno scorso lo splendido "Trieste-Gottardo", quest'anno invece è la volta di "Scary Christmas".
Lo avevo lasciato in sospeso, ma dopo un po' di falesia per ricordare come si usano i piedi e si fanno passi in aderenza e con scarpe più tecniche mi ritrovo inaspettatamente in cima.. mi piacerebbe sperare che non siano spuntate prese nuove ma alcuni appoggi rendevano oltre le potenzialità delle Nepa appena risuolate...
Ho inoltre scovato un progettto stupendo che parte dalle stesse prese ma prosegue diretto e verso sinistra, moooolto alto e delicato!

Poi questa domenica dopo essere stato brutalmente respinto la volta precedente ho provato "Dark Side of the Moon", una fessura incredibile, liberata nella versione sit da Dave Graham. Dopo aver finalmente risolto la versione stand cambiando completamente la sequenza dei piedi tanto da stravolgere la difficoltà rispetto al passaggio provato la volta prima mi sono motivato per aggiungere i 3 movimenti del "sit start", complice una pelle più che abbondante accumulata nelle scorse settimane di falesia. L'unico problema è che la nevicatina della mattina di sabato ha lasciato la parte alta della fessura bagnata all'interno, quindi anche sebbene con 2 prese discrete in mano ed un vicino bordo della salvezza mi ritrovo a volare 3 volte dall'ultimo move..
Faccio sempre più fatica a partire ma per fortuna ho in macchina corda e imbrago! Attrezzo un'improbabile sosta in cima al sasso e mi calo per riempire di magnesio le ultime 2 prese che spazzolo e asciugo meticolosamente nel limite del possibile: l'ultimo tentativo sento tutta la fatica dei primi movimenti ma trovo la grinta giusta per sparare al bordo prima che la mano umida schizzi via.. In extremis!! Provo a riattaccarmi per fare 2 foto ma non salgo più neanche di un metro.. Il freddo non fa miracoli ed i tagli sulla pelle sono netti: è ora di tornare verso il caldo! Mi godo qualche minuto l'aria fresca e pulita (10°) mentre passeggio incuriosito dalle marmotte che sbucano ogni tanto a controllare se ho finito di fare confusione, per gli ultimi 5 minuti mi godo berretto e maglione, già tra mezz'ora li avrò tolti e dimenticati....

Gianluca Bosetti

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