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La lettera di Sandro Neri.
(03/05/2004)

Anche Sandro Neri prende posizione contro le prese scavate e ci invia questa lettera:

Cari climbers,
sono un vecchio scalatore che ha avuto la fortuna di vedere nascere e crescere l' arrampicata sportiva fino dai primi anni '80 in Italia. Fa male leggere quanto descritto da Toni Lamprecht sulla rovina di Dreamtime a Cresciano. Fa male constatare che il nostro sport verticale (boulder o falesia, non cambia), hanno un meraviglioso tesoro, un patrimonio naturale in pericolo : se si continua a considerare la roccia, (boulders e vie) come il pannello di casa, liberi di scavarlo-avvitarlo-rimaneggiarlo, rischiamo di uccidere i giardini dell' arrampicata. Ha ragione Toni, dobbiamo unirci, non solo nel denunciare lo scempio di Dreamtime. Ogni progetto liberato è un valore, un punto di riferimento per gli altri, un parametro da provare, un piccolo/grande obiettivo su cui fare sport, su cui divertirci a giocare nel rispetto delle regole del gioco, dal quinto grado a Dreamtime !
Impariamo dalle gare, che sono uguali per tutti ma che una volta "svitate" scompaiono come neve al sole ... Abbiamo a disposizione un mondo di roccia che rimane nel tempo, che non deve essere svitato o rovinato... Sveglia amici climbers, non tiriamoci la zappa sui piedi !!!

Buona roccia a tutti ,       Sandro Neri
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